12.06.2015 - 30.06.2015

ENRICO BOCCIOLETTI
Daisyworld

  • OPERATIVA ARTE CONTEMPORANEA :: Exhibition :: ENRICO BOCCIOLETTI | Daisyworld
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Pressure is a privilege.

“Se il lupo e la Dea lavorano insieme avranno un comportamento di amore e compassione. Se il lupo e Satana lavorano insieme allora aggressività e rabbia è il modello di comportamento che sarà generato.”
Lo spazio della galleria verrà riconfigurato in un ecosistema forzato, un ambiente narrativo ambiguo e sci-fi. Vorrei invitare il visitatore a sentirsi user, parte attiva e necessaria del sistema, che si offre a sua volta deliberatamente aperto. L’ambiente, come un device performativo, sarà preparato per innescare un coinvolgimento alternato, tanto fisico e sensoriale quanto immaginario e mentale.
Ciò che c’è di avvincente nella commistione tra la psicologia, l’esoterismo e l’assurdità che scaturisce dall’analisi in reverse delle interviste di chi sostiene di avere subito esperienze di alien abduction (rapimento da parte di forme non terrestri), come la citazione iniziale che apre questo testo, è la densità esoterica e neo-medievalista che fa parte di numerosi strati del tessuto sociale contemporaneo, di cui spesso neghiamo l’esistenza in nome della trasparenza digitale, della “datacloud” e del pensiero pseudo-realista.
Continuavo, nella preparazione di questo lavoro ambientale, a pensare all’utilizzo di CO2 allo stato solido – l’anidride carbonica portata a -78 °C solidifica per sublimazione ed è comunemente conosciuta come “ghiaccio secco”– congiuntamente alle proteine del siero di latte in polvere, usate in modo massiccio nel contesto del body-building, ma inscrivibili anche in una narrazione “survivalista”, per le loro caratteristiche come alimento: immediata preparazione e agile consumo in condizioni al limite della sopravvivenza o post-catastrofiche – per questo vengono utilizzate anche come fonte di sostentamento in ambito militare.
Parlando di “possibilità”, narrazione, realtà e leggenda metropolitana, penso all’immaginario legato alla colonizzazione di Marte (la cui atmosfera si compone al 95% di CO2), con iniziative come Mars One (http://www.mars-one.com/), che dal mio punto di vista includono vorticosamente tutti i livelli di questo discorso, a cavallo tra ricerca scientifica, fantascienza,
sfruttamento (post)coloniale e fantasie bislacche al limite del ridicolo. Portandoci su di un piano molto più concreto, l’anidride carbonica allo stato solido è implicata in una molteplicità di applicazioni che rendono silenziosamente sostenibile il nostro stile di vita: dal raffreddamento di CPU e GPU in condizioni di overclock al trasporto alimentare, fino alla conservazione di medicinali e all’impiego per gli “effetti speciali” in discoteca o a teatro.
Mi interessa molto questa fiction: una narrazione in cui più ambiti del possibile prendono una deriva di pura fantasia che apre a livelli di “libertà” più vasti. Come anche la ayahuasca o la MDMA. È necessario lasciare aperta a metà una porta sul retro affinché una condizione di pericolo possa (o non possa) introdursi, o quanto meno accettare che la noiosa condizione di “sicurezza” e civilizzazione, che sembra ormai durare da sempre e per sempre, sia uno stato delle cose risibilmente part-time.
(Enrico Boccioletti, 2015; in occasione della mostra “Daisyworld” da Operativa, Roma)

Pressure is a privilege

"If the Wolf and the Goddess work together they will have a behaviour of love and compassion. If the Wolf and Satan work together then aggression and anger is the model of behaviour that will be generated. "

The gallery space will be reconfigured into a forced ecosystem, a narrative environment both ambiguous and sci-fi. I would like to invite the visitor to feel a user, active and necessary part of the system, which offers to be deliberately open. The environment, as a performative device, will be prepared to trigger off an alternating involvement, sensory and physical as imaginary and mental.

What's exciting in the mixture of psychology, esotericism and the absurdity that arises from the analysis in reverse of the interviews to those who claim to have undergone alien abduction experiences (kidnapped by non terrestrial forms), just like the initial quote that opens this text, is the esoteric density and neo-medievalist which is part of a number of contemporary social layers, whose existence is often denied in the name of transparency, digital "data-cloud" and pseudo-realist thought.

 

I continued, while preparing this work, to think about the use of solid state CO2 - carbon dioxide at -78° C solidifies for sublimation and is commonly known as "dry ice"– together with whey protein powder, massively used in body-building, but also part of a survivalist narrative, for their characteristics as food: agile and immediate consume under the limit of survival or post-catastrophic – therefor they are also used as a source of military support.

Speaking of "possibility", storytelling, reality and urban legend, I think about the imaginary linked to the colonization of Mars (whose atmosphere is composed for 95% of CO2), with initiatives such as Mars One (http://www.mars-one.com/), which from my point of view vortically include all levels of this discourse, through scientific research, science fiction, (post) colonial exploitation and almost ridiculous odd fantasies. Taking us on a much more concrete plane, solid state carbon dioxide is implicated in a variety of applications that silently make our lifestyle sustainable: from the CPU and GPU cooler in overclocking conditions to food transport, up to the storage of medicinal products and to the use of "special effects" in nightclubs or theatres.

I am very interested in this fiction: a narration in which most of the scopes can take a drift of pure fantasy opening to greater "freedom". Also like ayahuasca or MDMA. It is necessary to leave the backdoor half open so that a dangerous condition can (or cannot) break in, or at least accept that the boring condition of "safety” and civilization, which seems to have always been there and to last forever, is a laughably part-time state of things.

(Enrico Boccioletti, 2015; on the occasion of the solo show "Daisyworld" at Operativa, Rome.)